Tre modelli terapeutici utilizzati in un programma di Terapia a Seduta Singola/Walk-in: l’esperienza del South Calgary Health Centre (SCHC)

Tre modelli terapeutici utilizzati in un programma di Terapia a Seduta Singola/Walk-in: l’esperienza del South Calgary Health Centre (SCHC)

È possibile utilizzare diversi modelli terapeutici all’interno di un servizio di Terapia a Seduta Singola/ Walk-in?

Per rispondere a questa domanda non possiamo far altro che fare riferimento all’esperienza del più importante centro sanitario di comunità presente in Canada nella città di Calgary, il South Calgary Health Centre (SCHC).

Come mai proprio questo centro?

Il South Calgary Health Centre rappresenta un esempio di come la TSS può essere integrata con determinati modelli di terapia quali la Cognitive-Behavioral Therapy (CBT), la Solution-Focused Brief Therapy (SFBT) e la Narrative Therapy (NT).  

 

Come funziona il South Calgary Health Centre?

Il centro è la più grande struttura sanitaria di tutta la provincia di Alberta e offre molteplici servizi per la salute mentale (Child and Adolescenti Addictions and Mental Health Program, Geriatric Mental Health, Adult Mental Health, Urgent Care Department) tra cui il programma di Single Session Walk-In.  

 

Qual è la peculiarità del servizio del Single Session Walk-in del centro?

Tale spazio d’intervento oltre a fornire una rapida risposta alle persone che ne fanno richiesta, permette a queste ultime di ricevere aiuto in attesa di ulteriore assistenza o di valutare eventuali rischi psicopatologici che potrebbero necessitare di cure mediche immediate.

La sua peculiarità però è legata al fatto che i terapeuti presenti nell’SSWI possono appartenere indistintamente a uno degli altri servizi del centro ed essere formati secondo differenti approcci terapeutici.

 

Qual è la visione alla base del servizio di Single Session Walk-In dell’SCHC?

Ogni modello può essere indistintamente applicato con la persona che si rivolge al centro, purché alla base del suo utilizzo ci sia da parte del terapeuta l’idea che il cambiamento sia possibile anche in una singola sessione e che l’impegno del cliente sia più importante del modello di terapia utilizzato. Se i diversi approcci sono basati sull’evidenza possono essere facilmente integrati nella sessione iniziale. Ciò che li deve accomunare è l’insieme delle domande e delle idee che sono alla base della struttura della sessione singola (Slive & Bobele, 2011) e che sono:

  • Cosa vuole il cliente dalla sessione?
  • Come farà il cliente a sapere che la sessione è stata utile?
  • Perché il cliente si presenta oggi, a differenza del giorno, del mese o dell’anno precedente?
  • Cosa potrebbe fare la differenza più piccola?
  • Qual è la motivazione del cliente al cambiamento?
  • Quali sono i punti di forza e le risorse del cliente?
  • Quale soluzione ha già tentato il cliente?

 

Come sono utilizzati i modelli di terapia nel servizio di SSWI del centro?

 

La Cognitive-Behavioral Therapy (CBT)

La terapia cognitivo comportamentale non è un modello tipicamente associato alla TSS, tuttavia è riuscita a trovare all’interno del programma SSWI del South Calgary Health Centre un importante ruolo (Dobson, 2001).

Il terapeuta per decidere se l’intervento cognitivo comportamentale sarà una buona misura da adottare nella singola sessione, potrà seguire le seguenti domande:

  • Il cliente usa un linguaggio cognitivo specifico per descrivere il suo problema?
  • Il cliente concettualizza il suo problema in termini cognitivi comportamentali?
  • Quanta conoscenza ha il cliente del suo problema?
  • L’obiettivo della sessione per questo cliente potrebbe essere affrontato attraverso un intervento cognitivo comportamentale?

Insieme a queste domande, dovrà inoltre ascoltare le cognizioni distorte del cliente, le convinzioni disadattive, i modelli comportamentali e gli schemi disfunzionali che possono essere alla base delle preoccupazioni presentate. L’aspetto più impegnativo della sessione consisterà nel trovare la giusta corrispondenza tra gli interventi, l’obiettivo del cliente e la sua disponibilità a impegnarsi nell’intervento suggerito.

 

La Solution-Focused Brief Therapy (SFBT)

La Solution-Focused Brief Therapy è il modello di terapia che meglio si presta al lavoro con la TSS in quanto si focalizza sul presente e sul futuro desiderato della persona.

L’intervento SFBT generalmente inizia con una rappresentazione personalizzata di come sarà la vita del cliente senza il problema. Una volta chiarito il futuro preferito, si potranno pianificare i più piccoli passi da attuare per andare verso il cambiamento desiderato.

Il terapeuta che intende condurre una singola sessione centrata sulla soluzione dovrà mettersi in una posizione di ascolto attento e porre le domande per aiutare la persona a individuare le eccezioni al problema che la porteranno ad avvicinarsi sempre di più al futuro desiderato. Per ottenere ciò possono essere utilizzati diversi strumenti, il più famoso ad esempio è la Miracle Question, sviluppata da De Shazer (1988), adatta proprio ad aiutare la persona a immaginarsi già nel suo futuro preferito.

 

La Narrative Therapy (NT)

Alla base della Narrative Therapy c’è l’assunto che le narrazioni modellano l’identità della persona e diventano la storia dominante. A partire da questo assunto la terapia narrativa cerca nella singola seduta di aiutare le persone a identificare i propri valori e le proprie abilità, creando le conoscenze per rinforzare la loro vita. Quando, infatti, le persone sono in grado di affrontare efficacemente i problemi, possono prendere le distanze dalla storia saturata dal problema e adottare modi di essere più efficaci, contrastando così i discorsi dominanti che modellano la loro vita in modo distruttivo.

 

Conclusioni

L’esperienza del South Calgary Health Centre (SCHC) mette dunque in evidenza come le credenze del terapeuta sulla possibilità che un’unica seduta sia utile per ottenere un cambiamento e l’integrazione nella pratica della TSS di approcci basati sull’evidenza risulti una formula vincente per offrire servizi SSWI efficaci.

 

 Se vuoi saperne di più sulla Terapia a Seduta Singola e approfondire il metodo, puoi leggere il nostro link (clicca qui) “Terapia a Seduta Singola. Principi e pratiche” o partecipare a uno dei nostri workshop (clicca qui).

 

 

Angelica Giannetti
Psicologa, Psicoterapeuta
Team dell’Italian Center
for Single Session Therapy

 

 

Bibliografia

de Shazer, S. (1988). Clues: Investigating solutions in brief therapy. New York: Norton.

Dobson, KS. (2001). Handbook of cognitive – behavioral therapies (2nd ed.). New York: Guilford Press.

Hoyt, M.F., Bobele, M., Slive, A., Young, J., Talmon, M. (2018). Single – Session Therapy by Walk -In or Appointment: Administrative, Clinical, and Supervisory Aspects of One – at- a – Time Services. New York: Routledge.

Slive, A., & Bobele, M. (2011). When One Hour is All You Have: Effective Therapy for Walk-in Clients. Phoenix, AZ: Zeig, Tucker & Theisen.

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Angelica Giannetti