Terapia a Seduta Singola in Età Evolutiva: un approccio innovativo per il supporto alle famiglie con bambini con Disturbi Neurologici

Terapia a Seduta Singola in Età Evolutiva: un approccio innovativo per il supporto alle famiglie con bambini con Disturbi Neurologici

La Terapia a Seduta Singola (TSS) rappresenta un metodo d’intervento innovativo che mira a soddisfare rapidamente i bisogni psicosociali dei pazienti pediatrici con disturbi neurologici e delle loro famiglie. Obiettivo dell’articolo di oggi è quello di presentare uno studio condotto presso il Neurology Social Work Single Session Clinic (NSWSSC) dell’ospedale SickKids, che ne ha valutato l’efficacia e il valore clinico in tale contesto clinico, evidenziando notevoli benefici in termini di autoefficacia, riduzione dell’ansia e miglioramento dell’alleanza terapeutica.

 

Disturbi neurologici e sfide psicosociali

Circa un bambino su sei presenta disturbi neurologici che richiedono una gestione a lungo termine di sintomi e comportamenti che hanno un impatto sulla qualità della vita di tutto il nucleo familiare. Per molti di questi bambini e i loro familiari, lo stress e le difficoltà emotive sono all’ordine del giorno, e i percorsi terapeutici standard, in particolare nel contesto ospedaliero, possono risultare limitati nel rispondere alle esigenze urgenti e flessibili dei pazienti pediatrici.

 

La Terapia a Seduta Singola come “tassello mancante”

La TSS si distingue da altre forme d’intervento in quanto può intervenire già attraverso un’unica sessione, pur lasciando aperta la possibilità di sessioni aggiuntive in futuro. Questo metodo è basato sui punti di forza e si concentra su competenze e risorse già presenti nei pazienti e nelle loro famiglie.

Secondo lo studio del NSWSSC, la TSS rappresenta spesso un “tassello mancante” che si può integrare con altri interventi sanitari, offrendo supporto emotivo e pratico mirato in un momento di particolare vulnerabilità.

I partecipanti allo studio hanno descritto l’esperienza della TSS come diversa rispetto alle forme di supporto tradizionali, spesso percepite come unidirezionali, sottolineando come la terapia sia caratterizzata da una relazione terapeutica empatica e collaborativa.

 

Risultati dello Studio: miglioramenti significativi e impatto duraturo

Lo studio ha coinvolto 135 partecipanti tra pazienti pediatrici con disturbi neurologici, genitori e fratelli. L’analisi ha evidenziato miglioramenti significativi in vari indicatori psicologici, tra cui:

  1. Autostima e autoefficacia nei bambini: i pazienti pediatrici hanno mostrato un incremento nell’autoefficacia e una riduzione dell’ansia subito dopo la sessione di TSS, dimostrando un beneficio psicologico immediato.
  2. Riduzione dell’ansia e del disagio nei genitori: anche gli adulti (genitori e familiari) hanno riportato una diminuzione significativa dei livelli di ansia, con effetti che si sono mantenuti fino a sette settimane dopo la sessione. Questo risultato suggerisce che la TSS può avere un impatto psicologico positivo e duraturo.
  3. Alleanza terapeutica e soddisfazione dei pazienti: i partecipanti hanno riportato un alto livello di soddisfazione e una forte alleanza terapeutica con i terapeuti, indicando che la TSS non solo soddisfa i bisogni immediati, ma favorisce anche un rapporto di fiducia.

 

Approccio basato sui punti di forza e sostegno emotivo

Un aspetto distintivo della TSS è il focus sui punti di forza dei pazienti. La terapia mira a far emergere le risorse interiori, incoraggiando una visione positiva e proattiva delle capacità di fronteggiare le difficoltà. Molti genitori e bambini hanno trovato la sessione terapeutica utile per identificare e potenziare i propri punti di forza, elementi che ha alimentato la speranza e l’autoefficacia. I partecipanti hanno descritto l’esperienza come un’opportunità per completare il puzzle, un’esperienza unica e personalizzata che spesso mancava nel loro percorso clinico.

 

Un impatto che va oltre la Singola Sessione

Uno degli aspetti più significativi emersi dallo studio è che l’impatto positivo della TSS si estende ben oltre la sessione stessa. I partecipanti hanno riportato un cambiamento nella loro mentalità, con una maggiore capacità di far fronte alle difficoltà quotidiane. Questo cambiamento di prospettiva non è stato solo immediato, ma ha continuato a influenzare positivamente le loro vite nel tempo, alimentando una speranza rispetto alla possibilità di affrontare le sfide future.

 

Conclusioni

I risultati di questo studio suggeriscono che la Terapia a Seduta Singola può essere un’opzione terapeutica efficace e sostenibile per le famiglie con bambini che presentano disturbi neurologici. La TSS, grazie al suo approccio flessibile, orientato ai punti di forza e alla risoluzione delle difficoltà immediate, si configura come un’opportunità preziosa per soddisfare i bisogni urgenti di pazienti e famiglie. Il modello di supporto unico e personalizzato permette di ampliare le risorse di coping e di coltivare la speranza, contribuendo in modo significativo al benessere psicosociale dei pazienti pediatrici e dei loro caregiver.

 

Se vuoi saperne di più sulla Terapia a Seduta Singola e approfondire il metodo, puoi leggere il nostro link (clicca qui) “Terapia a Seduta Singola. Principi e pratiche”. e a uno dei nostri workshop (clicca qui).

 

Angelica Giannetti
Psicologa, Psicoterapeuta
Team dell’Italian Center
for Single Session Therapy

Bibliografia

Anthony, S.J., et al. (2022). Single-session therapy in pediatric healthcare: The value of adopting a strength-based approach for families living with neurological disorders. Journal of Child and Adolescent Mental Health, 16:59.

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Campbell, A. (2012). Single-session approaches to therapy: Time to review. Australian & New Zealand Journal of Family Therapy, 33(1), 15-26.

Cannistrà, F., & Piccirilli, F. (2018). Terapia a Seduta Singola: Principi e pratiche. Giunti Editore.

Perkins, R., & Scarlett, R. (2008). The effectiveness of single-session therapy. Journal of Systemic Therapies, 27(4), 38-52.

 

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Angelica Giannetti