Quale sarà il futuro della Terapia a Seduta Singola?

Quale sarà il futuro della Terapia a Seduta Singola?

L’articolo di oggi prende spunto da un’intervista condotta da W. Dryden a M. Hoyt nel 2018, Toward the future of single-session Therapy: An interview, in cui i due autori si interrogavano sul futuro della Terapia a Seduta Singola. In quel periodo non si era di certo immaginato lo scenario pandemico che è sopraggiunto da lì a poco, ma le idee su come potrebbe evolvere la TSS sono poi così cambiate?

 

Da quando è stato pubblicato il libro di Moshe Talmon nel 1990, Single-Session Therapy: Maximizing the Effects of the First (and Often Only) Therapeutic Encounter, la TSS ha ricevuto molta attenzione. Grazie al primo lavoro condotto da M. Hoyt, R. Rosenbaum e M. Talmon si è potuto scoprire come molte persone trovano una sessione singola utile e sufficiente per una serie di problemi. Da allora, la TSS è stata tradotta in molte lingue e numerosi studiosi (Hoyt, Bobele, Slive, Young e Talmon, 2018; Hoyt & Talmon, 2014) hanno confermato che una sessione può essere, per molti clienti, tutto ciò di cui hanno bisogno.

 

 

Vediamo più nel dettaglio quali sviluppi ci sono stati da quel momento?

Dopo il 1990:

  • un primo sviluppo ha riguardato il riconoscimento del fatto che la frequenza più alta di sessioni in psicoterapia è 1. Prima del libro di Talmon c’erano solo sporadiche testimonianze sulla realizzazione di interventi singoli. Grazie al lavoro di approfondimento della letteratura e alla realizzazione di studi quantitativi sull’utilizzo della TSS è stato dimostrato come una singola sessione è la durata più comune di un trattamento.
  • un secondo sviluppo c’è stato con la realizzazione di ricerche che hanno documentano l’efficacia delle terapie a singola sessione (Hoyt & Talmon, 2014).
  • un terzo sviluppo ha riguardato il fatto che non esiste un solo modo di fare TSS, ma il metodo può essere applicato con diversi modelli (centrati sulla soluzione, cognitivo-comportamentali, MRI, narrativi, psicodinamici).
  • un quarto sviluppo è stato quello relativo al riconoscimento della TSS come metodo d’intervento piuttosto che come un particolare approccio teorico (Slive & Bobele 2011, 2018). La TSS, infatti, si concentra sul modo in cui il terapeuta può aiutare il cliente in quell’incontro, considerato come completo in se stesso.
  • Un altro sviluppo ha riguardato la conoscenza a livello internazionale della TSS.

 

 

Cosa ci si aspetta dal futuro?

  • Secondo i due autori una prima previsione per il futuro è che l’utilizzo della TSS e dei servizi walk-sarà sempre più diffuso e che tale diffusione sarà legata anche alla realizzazione di sessioni singole mediante Internet. Molte persone nel mondo utilizzano la tecnologia (Skype, FaceTime, WhatsApp o altre app) per fare domande e ottenere informazioni online. La pandemia ci ha messo già di fronte questa strada, mostrandoci come ciò possa garantire alle persone di avere dei servizi di salute mentale più accessibili anche in condizioni emergenziali.

   

  • Una seconda previsione è che ci saranno più pubblicazioni, più scritti, più formazione e più insegnamento. Ad esempio già sono state fatte diverse pubblicazioni internazionali a partire dal libro Single-session therapy by walk-in or appointment: Administrative, clinical, and supervisory aspects of one at a time services (Hoyt, Bobele, Slive, Young e Talmon, 2018), il testo italiano Terapia a Seduta Singola: Principi e Pratiche (2018) di Flavio Cannistrá e Federico Piccirilli e il libro svedese sulla terapia a seduta singola con le coppie per citarne alcune. Infine ci sono stati due simposi internazionali sulla TSS a Melbourne nel 2012 e nel 2019, un altro a Banff, in Canada nel 2015 e ora ce n’è uno in programma per il 2022 in Italia.

 

 

Quali sono invece le speranze?

  1. Sviluppo di cliniche walk-in disponibili per tutti, in particolar modo per le persone svantaggiate che non possono permettersi la cosiddetta terapia “regolare”. Potrebbe trattarsi prevalentemente di interventi pubblici in grado di offrire servizi di salute mentale facilmente accessibili.
  2. Sviluppo di una TSS più attenta alle diverse sfumature culturali: la terapia può essere molto più efficace ed efficiente se si conosce il contesto culturale della persona (Soo-Hoo, 2018). 
  3. Sviluppo di interventi che si focalizzino maggiormente sulle capacità e le risorse delle persone. La diagnosi in alcune circostanze può avere uno scopo utile, indica dove ci sono problemi o debolezze. Il rischio tuttavia è che si rimanga troppo orientati sulla disfunzione e la malattia.

 

 

Quali sviluppi invece non si vorrebbero vedere?

Uno degli aspetti che potrebbe compromettere un utilizzo corretto e funzionale della TSS è la sua diffusione come intervento indistinto per tutti a causa dei vantaggi economici che ciò potrebbe comportare. Pensiamo a quei Paesi in cui la terapia è garantita da sistemi di assicurazione sanitaria privati, che potrebbero per risparmiare scegliere la TSS come unico intervento finanziato. A volte le persone hanno bisogno di un supporto continuo ed è importante poterlo garantire al di là della singola seduta.

Un altro aspetto fondamentale è che la TSS continui a rimanere un metodo e non un particolare teorico approccio: il principio alla base della singola seduta è fare ciò che funziona per il cliente, attingendo dai diversi approcci ciò che può essere utile per la risoluzione del problema. La ricerca sui fattori comuni delle psicoterapie suggerisce che l’alleanza e ciò che il cliente porta sono gli aspetti più importanti per la realizzazione dell’intervento.

 

 

Conclusioni

A un anno dalla Pandemia, in un momento di riflessioni su quanto è accaduto e su ciò che accadrà, proviamo di nuovo a interrogarci sul futuro delle TSS così come hanno fatto anni fa M. Hoyt e W. Dryden. In seguito a questa domanda non possiamo non accorgerci che molte delle speranze espresse dai due studiosi sono ancora presenti, prima su tutte quella relativa alla maggiore diffusione della TSS come metodo d’intervento e ancor prima come modo di pensare alla base di ogni approccio psicoterapeutico o servizio che si occupi di salute mentale. Dall’intervista sicuramente molti passi sono stati fatti e la TSS è sempre più conosciuta in tutto il mondo, ma ciò non è ancora abbastanza. La Pandemia come catastrofe mondiale ci ha messo di fronte a tutte le criticità dei sistemi di erogazione dei servizi per la salute in generale e di quella mentale in particolare e da ciò vogliamo ripartire per immaginare un futuro in cui la Terapia a Seduta Singola venga presa concretamente in considerazione come valida soluzione per superare tali difficoltà e potenziare i servizi.

 

Se vuoi saperne di più sulla Terapia a Seduta Singola e approfondire il metodo, puoi leggere il nostro link (clicca qui) “Terapia a Seduta Singola. Principi e pratiche” o partecipare a uno dei nostri workshop (clicca qui).

Angelica Giannetti
Psicologa, Psicoterapeuta
Team dell’Italian Center
for Single Session Therapy

 

 

Bibliografia.

Cannistrà, F., & Piccirilli, F. (2018). Terapia a Seduta Singola: Principi e pratiche. Giunti Editore.

Hoyt, M. F., Bobele, M., Slive, A., Young, J., & Talmon, M. (Eds.). (2018). Single-session therapy by walk-in or appointment: Administrative, clinical, and supervisory aspects of one at a time services. New York, NY: Routledge.

Hoyt, M. F. & Talmon, M. (Eds.). (2014). Capturing the moment: Single-session therapy and walk-in services. Bethel, CT: Crown House Publishing.

Soo-Hoo, T. (2018). Working within the client’s cultural context in single-session therapy. In M. F. Hoyt, M. Bobele, A. Slive, J. Young, & M. Talmon (Eds.), Single-session therapy by walk-in or appointment: Administrative, clinical, and supervisory aspects of one at a time services (pp. 186–201). New York, NY: Routledge.

Talmon, M. (1990). Single-session therapy: Maximizing the effect of the first (and often only) therapeutic encounter. San Francisco, CA: Jossey-Bass.

Iscriviti ora (nel seguente form) e rimani aggiornato con importanti novità sulla Terapia a Seduta Singola e il prossimo Simposio di TSS (10-12 Novembre 2023, Roma, Italia)

Angelica Giannetti