Con quali categorie di persone si può applicare la Terapia a Seduta Singola?
Recentemente abbiamo pubblicato un articolo che faceva riferimento all’utilizzo della TSS in relazione a particolari problematiche o difficoltà (qui).
Con il post di oggi vogliamo proporre un punto di vista ulteriore, sempre basato sul concetto di applicabilità. Ovvero specificare quali categorie di utenti/pazienti possono trarre un buon vantaggio da un singolo incontro, senza dover per forza intraprendere un percorso terapeutico.
Inoltre non prenderemo in considerazione le categorie classiche del disagio mentale, come la depressione, l’ansia, i disturbi ossessivi e quant’altro: daremo una prospettiva diversa, utile al terapeuta per proporre la Terapia a Seduta Singola
Dall’efficacia per i problemi, all’efficacia per le persone
Abbiamo parlato lungamente dell’efficacia della Terapia a Seduta Singola attraverso una moltitudine di ricerche sviluppate oramai in tutto il mondo sin dagli anni ’80 .
In questo articolo, ci concentreremo su particolari categorie di utenza, così da illustrare i molti vantaggi che l’apprendimento e l’utilizzo della TSS possono comportare per chi opera nell’ambito della psicologia, della psicoterapia, della psichiatria e dei servizi sociali in genere.
Questo perché si ha la possibilità di intervenire sia in ambiti nuovi, sia in situazioni già note agli esperti del settore, ma con una differenza sostanziale: l’efficacia già dal primo incontro.
Nello scorso articolo, dicevamo come integrare in 2 grandi modi la TSS nella propria attività: proponendola come servizio generale, da fare ogni qualvolta possibile, e/o proponendola come servizio per specifiche problematiche (ad es., disturbi d’ansia, problemi di coppia, difficoltà relazionali, ecc.), su cui magari il terapeuta si sente più competente.
Un’ulteriore modo per declinare la TSS, alternativo o integrabile rispetto ai precedenti, è quello di proporla per particolari categorie di utenti. Il terapeuta, sempre valutando soggettivamente le proprie competenze e i propri interessi, può ritenere adeguata la possibilità di proporre la TSS per specifiche categorie di persone, questo per diverse ragioni:
- perché ritiene che possano trarne un maggior beneficio
- perché con loro si reputa più in grado di offrirgli un ottimo servizio di TSS
- perché ritiene che quel tipo di persone sentano/chiedano maggiormente un servizio simile
- o per tutte queste e altre ragioni
Vediamo allora alcuni esempi.
Esempi di applicabilità della TSS per diverse categorie di utenti
Abbiamo considerato 6 categorie.
1. Famiglie
Contrariamente a quanto si possa pensare, l’utilizzo della TSS nei contesti familiari è largamente diffuso.
In un articolo uscito da alcune settimane sul nostro blog (qui), si è parlato del Jewish Family Service in Ottawa, una walk-in counselling clinic, dove si pratica consulenza e supporto senza necessità di appuntamento. Potremmo fare molti altri esempi in tal senso, come il Bouverie Centre in Australia, dove la Single Session Family Consultation è pratica utilizzata da molti anni (e dove ci siamo formati direttamente).
A prescindere dalla presenza o meno di un centro specializzato, come quelli citati pocanzi, si possono comunque allargare le proprie competenze professionali, integrando la Terapia a Seduta Singola per le famiglie nell’ambito del proprio studio privato. Si può, in questo caso, proporre alla famiglia il servizio di incontri a Seduta Singola per dare un supporto in diverse situazioni.
2. Studenti
Molto spesso le problematiche legate alla scuola e allo studio sono un peso per i ragazzi e le ragazze, che potrebbero trarre grande giovamento da un terapeuta, il quale anche in un solo incontro può aiutarli a risolvere dubbi e complicazioni.
Attraverso una seduta singola un terapeuta può esplorare ed agire direttamente su tutte le aree che influenzano il ragazzo ed il suo andamento a scuola o all’università, favorendo lo sblocco di risorse e l’utilizzo di strategie maggiormente efficaci rispetto al passato.
Inoltre un singolo incontro permette allo studente di non sentirsi in un setting terapeutico classico, diverso rispetto ai contesti scolastici, sportivi, amicali e familiari in cui solitamente si trova. Ricordiamo, inoltre, che proporre una TSS non significa “vedersi una volta e poi stop”.
Significa adottare una metodologia che permette di massimizzare ogni incontro: in ogni momento, la persona può tornare anche a settimane, mesi o persino anni di distanza, per nuove problematiche e, in generale, per chiedere un nuovo supporto.
3. Il ciclo di vita
Quando si attraversano i vari stadi della vita, soprattutto mentre ci si avvicina alla vecchiaia (ad esempio si va in pensione), la nostra personalità può subire dei duri contraccolpi, a cui un terapeuta che utilizzi la TSS può rispondere in tempi rapidi.
Non essendo contemplate particolari difficoltà psicologiche (ossessioni, fobie etc.) il più delle volte possiamo sbloccare la situazione con poche manovre focalizzate, attingendo alle risorse (o mostrando come svilupparle) della persona.
Sta allora al terapeuta identificare, in base alle proprie competenze, delle fasi del ciclo di vita, e degli elementi contingenti, in cui la TSS può essere utile alle persone. Si pensi a quanto possa essere utile fornire supporti a Seduta Singola in fasi delicate come:
- il pensionamento
- il matrimonio o il divorzio
- l’uscita dei figli dal nucleo familiare o la loro entrata nelle scuole
- la scelta di un trasferimento o un cambio di lavoro
- ecc.
4. Migranti, rifugiati politici, vittime di attentati o di guerre etc.
Rifugiati politici, persone che fuggono dalla guerra, uomini e donne scampati a una catastrofe ambientale ecc. rappresentano una sfida importante per gli operatori che accolgono tali storie. Il più delle volte la possibilità di incontro è unica, viste le difficoltà logistiche e i continui spostamenti a cui queste persone sono sottoposte (aggravando ancor di più la loro sofferenza).
Con le “classiche” metodologie psicoterapeutiche, in cui già la diagnosi può impiegare diverse sedute, l’unica possibilità è raccogliere quelle storie, senza arrivare ad un vero e proprio insight, o a una ristrutturazione cognitiva e così via.
Attraverso la TSS possiamo restituire già dal primo (e unico) colloquio strumenti utili ad affrontare il prossimo passo, e magari anche quello successivo. Possiamo, fin da subito, mobilitare il pieno delle risorse necessarie, in un contesto in cui spesso non si avrà la possibilità di fare altri incontri.
5. Benessere psicologico
Spesso la richiesta che viene fatta a un professionista della salute mentale non riguarda le consuete problematiche psicologiche (fobie, depressione etc.). Esiste un’ampia categoria di utenza che è alla ricerca di “benessere psicologico” e che non è disposta ad intraprendere lunghi e dispendiosi percorsi terapeutici (leggi qui).
In tutte queste situazioni l’utilizzo della Terapia a Seduta Singola ha un duplice vantaggio:
- Raggiungere risultati in tempi più rapidi. Se sono alla ricerca di benessere, ovvero sbloccare una situazione difficoltosa, una relazione incerta, raggiungere un obiettivo per cui sto faticando ecc., allora vorrò tutto questo nell’immediato. Chiaramente non sempre un singolo incontro è sufficiente: a volte si rende necessaria una terapia breve, a volte anche un percorso più lungo.Tuttavia attraverso la Terapia a Seduta Singola possiamo, già dal primo incontro, soddisfare molte richieste, a tutto vantaggio di chi utilizza (ad esempio) il primo incontro di consulenza gratuito, delle liste d’attesa (ci riferiamo anche e soprattutto ai servizi strutturati) e del riscontro positivo, a livello comunicativo e non solo, che tutto questo comporta.
- Offrire una “terapia intermittente”. Siamo consapevoli che la vita nasconde dietro ad ogni bivio possibili difficoltà che minano il nostro benessere. Sapere di poter contare su un professionista che mi offre un aiuto immediato, all’occorrenza, senza la necessità di dover collegare la terapia o la seduta precedente con quella attuale, offre notevoli possibilità di intervento per la categoria di utenza in questione.
6. Professionisti, manager, imprenditori ecc.
Il lavoro rappresenta un aspetto particolarmente importante (e pressante) nella vita di molte persone.
Spesso ci si trova di fronte a scelte difficili, così come a momenti particolarmente delicati, in cui si possono sviluppare tensioni, indecisioni o altre problematiche che possono essere affrontate e sciolte agevolmente grazie ad una buona Terapia a Seduta Singola.
Molti manager, professionisti, o altre figure lavorative troveranno senza dubbio stimolante potersi confrontare a loro volta con un altro professionista, formato ad affrontare pragmaticamente e velocemente il problema portato. Possiamo dire di parlare lo stesso linguaggio con questa particolare categoria di utenza, che al contrario potrebbe trovare maggiore distanza con una comunicazione strettamente psicologica.
Conclusioni
Naturalmente possono venire in mente tanti altri esempi e invitiamo il lettore a pensarli in base alla propria esperienza.
Vorrei concludere con una breve citazione poiché, a prescindere dalle problematiche o dalle categorie di utenti con cui ci dobbiamo confrontare, credo sia sempre utile tenere a mente quanto detto di seguito.
“Mi domando se sia realmente possibile capire perfettamente un’altra persona. Anche quando ci sforziamo di conoscere qualcuno mettendoci tutto il tempo e la buona volontà possibili, in che misura possiamo cogliere la sua vera natura? Sappiamo ciò che è veramente essenziale riguardo a quell’altro che siamo convinti di comprendere tanto bene?”
Murakami Haruki
Se vuoi saperne di più sulla Terapia a Seduta Singola e approfondire il metodo, puoi leggere il nostro link (clicca qui) “Terapia a seduta singola. Principi e pratiche”o partecipare a uno dei nostri workshop (clicca qui).
Pier Paolo D’Alia
Psicologo
Team dell’Italian Center
for Single Session Therapy