Grandi problemi non richiedono grandi cambiamenti: 5 obiettivi che si possono ottenere con la Terapia a Seduta Singola

Grandi problemi non richiedono grandi cambiamenti: 5 obiettivi che si possono ottenere con la Terapia a Seduta Singola

Che una terapia sia di breve o lunga durata, la finalità è sempre quella di aiutare la persona a ottenere dei cambiamenti utili a migliorare la propria vita.

Nell’immaginario comune, sia generale che professionale, è diffusa però l’idea che per risolvere problemi complessi sia necessario un complesso e altrettanto approfondito lavoro, che solo una terapia a lungo termine può garantire. Di contro, seguendo questa logica, una terapia breve può solo occuparsi di situazioni più semplici e di meno entità.

 

 

Ma è realmente così?

Ora tralasciando tutte le questioni epistemologiche e di natura teorica che non sarebbe possibile affrontare in questa sede, in quanto meriterebbero uno spazio più ampio che ci porterebbe fuori strada, con l’articolo di oggi vogliamo offrire una visione alternativa a questo immaginario collettivo, mostrando a quali obiettivi si può giungere con una Terapia a Seduta Singola.

Riprendendo il pensiero di Paul Watzlawick (1974), secondo il quale tutti i problemi anche quelli più complicati andrebbero trattati come se fossero semplici, in quanto l’idea o il presupposto che per risolvere questioni complicate sia necessario un laborioso e faticoso approfondimento terapeutico è più un presupposto etimologico e teorico che non un fatto dimostrato. Di seguito andiamo a visualizzare i possibili risultati che possono essere ottenuti mediante un intervento breve.

 

 

Vediamo dunque i cinque cambiamenti che si possono ottenere con la TSS!

  1. Ampliamento della conoscenza sul problema o sulla situazione presentata: l’acquisizione di maggiori o diverse informazioni su un dato problema permette alla persona di dare un significato nuovo a ciò che ha presentato, offrendole l’opportunità di scegliere ciò di cui ha veramente bisogno. Questo è il caso di quelle persone che grazie a una maggiore comprensione del loro problema, riescono a scegliere il migliore percorso da intraprendere sia in termini terapeutici che di altra natura, svincolandosi da eventuali “etichettamenti” diagnostici attribuiti in maniera inappropriata.

 

  1. Acquisizione di abilità o nuovi comportamenti: in alcuni casi il lavoro con il cliente può concentrarsi sulla valorizzazione e lo sviluppo di quelle abilità che conducono la persona al raggiungimento di un obiettivo. In questo tipo di lavoro possono rientrare anche le prescrizioni o i compiti indicati dal terapeuta al fine di far sperimentare alla persona i nuovi comportamenti da applicare per raggiungere in maniera più efficace i propri risultati.

 

  1. Modifica delle abitudini: alle volte, nonostante la persona abbia chiaro cosa debba fare per risolvere il suo problema, un ostacolo al cambiamento è rappresentato dalla messa in atto di vecchie e reiterate abitudini. In tal senso il lavoro del terapeuta avrà l’obiettivo di bloccare tali abitudini o di sostituirle con altre modalità di agire più funzionali.

 

  1. Valutazione dell’ambiente: in talune circostanze in cui il problema coinvolge sia la persona che il suo sistema di riferimento (o ambiente), un obiettivo della TSS può essere quello di valutare con la persona se quest’ultimo può essere affrontato con maggiore efficacia partendo dal suo punto di vista, aiutandola a trovare un modo più efficace di interagire con l’ambiente stesso. Oppure laddove si valuti che per il superamento delle difficoltà sia necessario anche il coinvolgimento del sistema di riferimento (es. coppia, famiglia), orientare le persone verso un percorso alternativo (es. terapia di coppia).

 

  1. Incrementare la motivazione: quando una persona non riesce a superare un problema o a ha difficoltà a raggiungere un obiettivo, ciò potrebbe essere legato al motivo stesso che l’ha condotta a chiedere aiuto. In tali circostanze lavorare su una definizione chiara del problema e dell’obiettivo dell’intervento ha l’effetto di incrementare la motivazione a agire verso il cambiamento, laddove ciò non risultasse efficace, allora si potrà aiutare la persona a individuare un obiettivo maggiormente realistico.  

 

 

Conclusioni

I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo” diceva il filosofo Ludwig Wittgenstein e credo che nessun’altra parola o frase possa racchiudere meglio quanto detto in questo articolo.

 

 

Se vuoi saperne di più sulla Terapia a Seduta Singola e approfondire il metodo, puoi leggere il nostro link (clicca qui) “Terapia a Seduta Singola. Principi e pratiche” o partecipare a uno dei nostri workshop (clicca qui).

Angelica Giannetti
Psicologa, Psicoterapeuta
Team dell’Italian Center
for Single Session Therapy

Bibliografia.

Cannistrà, F., & Piccirilli, F. (2018). Terapia a Seduta Singola: Principi e pratiche. Firenze: Giunti Editore.

Watzlawick, P., Weakland, J.H., Fisch, R., (1974). Change: sulla formazione e la soluzione dei problemi, Roma, Astrolabio.

 

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Angelica Giannetti