La cornice che si colloca dietro alla Terapia a Seduta Singola la rende un metodo flessibile, dinamico e creativo, adatto a rispondere a molti bisogni inerenti la salute mentale e i rischi psicosociali.
Molte ricerche hanno dimostrato come il mindset tipico di questo metodo consenta di essere utilizzato in molteplici contesti.
In questo articolo poniamo l’attenzione sulle strutture socio-sanitarie, nello specifico proviamo a soffermarci sui Servizi di Salute Mentale e sulle radicali modificazioni che il paziente oggi vive in relazione ai propri bisogni e al ricorso ai servizi.
Quali sono oggi i bisogni dei pazienti?
Se da una parte la crisi economica che ha investito l’Italia ed il resto del mondo ha accentuato le criticità dei servizi erogati dalle strutture socio-sanitarie, dall’altra ha stimolato sempre di più la ricerca di metodi alternativi per ottimizzare le risorse di cui il sistema dispone al fine rispondere in maniera adeguata ai nuovi bisogni delle persone, della società e dei servizi deputati ad accoglierli.
Proviamo a disegnare qualche traccia per individuare alcune delle esigenze prioritarie dei pazienti in relazione ai servizi di salute mentale e a capire perché la Terapia a Seduta Singola si rivela sempre più uno strumento adatto alle sue esigenze.
- Tempi brevi: alcune ricerche hanno messo in luce che i 2/3 delle persone (66%) non sono disposte ad attendere troppo a lungo per una visita.
- Costi bassi: altri studi dimostrano invece che più di 8 persone su 10 (81%) non intendono sostenere cifre economiche elevate per curarsi.
- Volontà di stare bene: Nonostante la necessità di avere cure rapide e a basso costo, le persone non hanno rinunciato alla volontà di star bene. Queste, inoltre, si allineano a un generale spostamento di attenzione che dalla “cura della patologia” va alla “prevenzione” e più in generale al “mantenimento del benessere”.
Come implementare la TSS nelle strutture socio-sanitarie?
Partendo da ricerche ed esperienze di realtà pubbliche e private esistenti nel mondo (come ad esempio il Bouverie Centre di Melbourne, l’Eastside Family Centre di Calgary, il Reach out centre for kids in Ontario) vediamo quali azioni le strutture socio-sanitarie italiane potrebbero compiere per implementare un servizio di Terapia a Seduta Singola e ottimizzare l’accesso ai servizi dei pazienti:
- Accoglienza: ovvero utilizzare al meglio già il primo contatto telefonico, momento importante per raccogliere informazioni e per avere un’idea iniziale sulla possibilità di trattareil problema con una TSS.
- Questionario: Prima di arrivare in struttura, alla persona si può inviare un questionarioche permette di definire un obiettivo, primario e secondario, su cui vorrebbe concentrarsi nel colloquio che affronterà e si individua il grado di motivazione che ritiene di avere.
- Conduzione del colloquio: il terapeuta può focalizzarsi su un obiettivo preciso da raggiungere in quella seduta (aiutandosi con il questionario), aiutando la persona a rimanere sulla priorità che si è dato.
- Follow up: può non avvenire di persona ma telefonicamente,dopo 2-4 settimane dall’incontro, per valutare gli effetti di quest’ultimo insieme alla persona.
- Nuove tecnologie: si può prediligere l’utilizzo delle nuove tecnologie per incrementare le consulenze on line, tramite mail, chat e video chiamate.
Conclusioni
L’utilizzo di una logica come quella sopra descritta nei servizi socio-sanitari porta molti vantaggi. Ad esempio facilità di accesso ai servizi rendendo il passaggio di accoglienza più rapido; riduce le liste di attesa, con conseguente spostamento delle persone dai servizi ospedalieri di emergenza a quelli di consulenza; offre la possibilità di ricevere trattamenti brevi (spesso anche di una singola sessione), focalizzati sulle competenze ed efficaci (Young, 2011).
Simonetta Bonadies
Psicologa, Psicoterapeuta
Team dell’Italian Center
for Single Session Therapy
Se vuoi saperne di più sulla Terapia a Seduta Singola e approfondire il metodo, puoi leggere il nostro link (clicca qui) “Terapia a seduta singola. Principi e pratiche”o partecipare a uno dei nostri workshop (clicca qui).
Bibliografia
Cannistrà, F. Piccirilli, F. (2018). Terapia a seduta singola. Principi e pratiche. Giunti editore.
The Bouverie Centre, Victoria Family Institut. Implementation of Single Session Work at your service: a guide for managers.