Con l’articolo di oggi facciamo tesoro della recente esperienza della pandemia al fine di trarne dei dati fondamentali per la pianificazione di futuri interventi con gli adolescenti. Nei primi mesi del 2020, la pandemia da Covid 19 ha trasformato le vite di tutto il mondo. La chiusura delle scuole ha costretto all’isolamento milioni di studenti, che hanno dovuto rinunciare ad occasioni di socialità, oltre che educative. Il già scarso accesso degli adolescenti ai servizi di salute mentale è ulteriormente calato.
In questo articolo andremo ad analizzare uno studio della dott.ssa Jessica Schleider, la quale ha realizzato degli Interventi Online a Seduta Singola, autosomministrati, rivolti ad adolescenti.
Il contesto
Lo studio è stato condotto negli Stati Uniti, dove si stima che meno della metà degli adolescenti riesca ad accedere a servizi dove potersi prendere cura della propria salute mentale. Inoltre, tra il 40 e il 65% di chi vi ha accesso, non ottiene particolari benefici.
A questa situazione si uniscono le inevitabili ricadute economiche per numerose famiglie, in conseguenza alla pandemia da Covid – 19, che porteranno i giovani alla rinuncia di trattamenti adeguati per il loro benessere psicologico.
Lo studio
Lo studio è stato condotto su 2452 adolescenti americani, al fine di individuare strategie efficaci, efficienti e scalabili per ridurre i sintomi di depressione adolescenziale, sia durante la pandemia che per il futuro. Sono quindi stati testati due diversi interventi a seduta singola, entrambi autoguidati.
Il primo tipo di intervento era finalizzato ad insegnare ai ragazzi che i tratti di personalità e i sintomi non sono invariabili. L’altro aveva invece lo scopo di attivare i ragazzi dal punto di vista comportamentale, per dimostrare come questa attivazione potesse influire sui propri sintomi e sul senso di autoefficacia.
Entrambi gli interventi avevano una durata di circa 30 minuti ed erano svolti online.
I risultati
In confronto ad un gruppo di controllo, entrambi gli interventi hanno portato ad un miglioramento dei sintomi depressivi anche a 3 mesi dalla somministrazione. Entrambi gli interventi hanno diminuito il senso di impotenza nei giovani e aumentato quello di autoefficacia. L’intervento che faceva leva sulla malleabilità dei sintomi e dei tratti di personalità ha, inoltre, ridotto i sintomi ansiosi derivati dalla pandemia da Covid-19 ed entrambi gli interventi hanno portato miglioramenti nelle condotte alimentari.
Considerazioni
Il gruppo di lavoro della dott.ssa Schleider ha dimostrato come anche un intervento a seduta singola possa essere efficace ed efficiente nella riduzione di sintomi depressivi negli adolescenti. Questo tipo di intervento può facilmente superare tutta una serie di barriere strutturali e logistiche (come povertà o le assicurazioni) che al momento non permettono ai giovani di prendersi cura della propria salute mentale e che richiedono interventi politici incisivi.
Il successo di questo esperimento può solo far sperare che i benefici di un intervento a seduta singola, per di più auto somministrato, possano essere espansi a chiunque ne senta il bisogno, senza la pretesa di sostituirsi ad un aiuto più strutturato o a lungo termine (quando necessario).
Se vuoi saperne di più sulla Terapia a Seduta Singola e approfondire il metodo, puoi leggere il nostro link (clicca qui) “Terapia a Seduta Singola. Principi e pratiche” o partecipare a uno dei nostri workshop (clicca qui).
Vanessa Pergher
Psicologa
Team dell’Italian Center
for Single Session Therapy
Bibliografia
Cannistrà, F., & Piccirilli, F. (2018). Terapia a Seduta Singola: Principi e pratiche. Giunti Editore.
Schleider, J. L., Mullarkey, M. C., Fox, K. R., Dobias, M. L., Shroff, A., Hart, E. A., & Roulston, C. A. (2021). A randomized trial of online single-session interventions for adolescent depression during COVID-19. Nature human behaviour, 1-11.