Primi mesi della Terapia a Seduta Singola in Italia

terapia seduta singola

I primi mesi della TSS in Italia.

2017, nuovo anno: cosa possono offrirti la Terapia a Seduta Singola, l’Italian Center for Single Session Therapy e questo portale?

Sveliamo il futuro e la nostra strategia fino a qui, per chi vuole sapere cosa succederà adesso.

Sei mesi fa, dopo un anno passato tra formazioni all’estero, studi della letteratura, costituzione del team e fondazione primo centro italiano dedicato alla TSS (l’Italian Center for Single Session Therapy), è partito questo sito, con uno scopo preciso: far conoscere questa metodologia anche in Italia e aiutare psicologi, psicoterapeuti, psichiatri e altri operatori della salute mentale a massimizzare ogni singolo (e spesso unico) incontro con i propri pazienti.

C’è stato un casino di roba da fare.

Vuoi perché in Italia quasi nessuno aveva mai sentito parlare di Terapia a Seduta Singola (“Una psicoterapia di una sola seduta?! Ma questi sono pazzi!!!”, un commento su Facebook di qualche mese fa), vuoi perché anche noi dovevamo capire come organizzare le cose al meglio.

Sì, è stato un casino. Ma è andata bene. Splendidamente, direi.

In questi primi 6 mesi ci siamo concentrati solo su 2 obiettivi:

  1. Fare cultura.
  2. Fare ricerca.

Fare cultura ha implicato scrivere per sei mesi un articolo a settimana. Un articolo per professionisti, non un articolo per riviste da edicola. Il che ha implicato prendere la letteratura (tutta in inglese – quando andava bene), selezionare il materiale, metterlo in una forma adeguata (va bene che è non è un sito divulgativo, ma non è nemmeno una rivista scientifica peer reviewed) e pubblicarlo.

Come detto, è stato un casino. Ma ce l’abbiamo fatta. Un articolo a settimana, per sei mesi.
Abbiamo parlato quasi esclusivamente dei concetti base, perché dalle basi dovevamo partire, anche se qua e là ci siamo concessi qualche slancio in più. E i risultati si sono visti:

  • Pagina Facebook con oltre 400 psicologi, psicoterapeuti e psichiatri iscritti, un buon numero considerando che questo argomento è a) settoriale ed elitario (non ci si iscrive la casalinga, né tutti i professionisti hanno le competenze per comprenderne la portata) e b) è (era) praticamente sconosciuto, quindi andava appunto fatta l’opera di diffusione culturale di cui sopra.
  • Un EBook scaricato non so più da quante centinaia di psic in tutta Italia.
  • Un workshop riservato a professionisti abilitati che partirà a breve, che sta per registrare il tutto esaurito e che andrà a formare i primi terapeuti che applicheranno la Terapia a Seduta Singola in Italia (se ci stai pensando conviene che ti sbrighi: guarda qui).
  • Iniziamo a vedere i primi professionisti che tra i loro servizi cominciano a scrivere sul sito: “Terapia a Seduta Singola”.

E poi c’è stata e continua ad esserci la ricerca.
Ricerca che si divide in 2 linee operative.

La prima linea operativa include la ricerca strettamente collegata alla Terapia a Seduta Singola, che innanzitutto si sta concentrando sul riprodurre anche in Italia i risultati ottenuti negli ultimi trent’anni in tutto il mondo. In realtà a nostro parere è un po’ scontato che quel tipo di risultati siano i medesimi anche qui da noi, ma abbiamo deciso di darci un’impostazione di forte rigore metodologico fin dall’inizio, con cui verificare ogni assunto, senza dare nulla per scontato.

La prima fase di questa ricerca è quasi conclusa e i primi dati preliminari li abbiamo esposti qualche settimana fa in questo articolo. Si è trattato di dimostrare anche in Italia i 3 assunti chiave della TSS, e cioè che:

  1. il numero più frequente di sedute in terapia è 1
  2. quando glielo proponi, circa il 40-50% delle persone sceglie di fare una Seduta Singola
  3. circa il 70-80% di queste persone ritiene quell’unica seduta sufficiente, mantenendo i risultati anche nei follow up

Il primo punto è stato confermato ampiamente, su un campione di 499 persone afferenti a tre servizi diversi. Il secondo e il terzo sono in fase conclusiva e hanno necessariamente bisogno di tempi più lunghi (soprattutto per i follow up). In quest’ultimo caso il campione sarà ridotto, ma il nostro obiettivo per adesso non è generalizzare i dati: ci serve piuttosto averne di introduttivi (una ricerca pilota, insomma), che si possano addizionare a quelli della letteratura internazionale. Inoltre la ricerca all’Italian Center non si ferma mai, quindi i dati verranno di anno in anno integrati.

La seconda linea operativa include invece una ricerca sulle pratiche migliori in psicoterapia. La Terapia a Seduta Singola, come detto, non è un approccio terapeutico: è una metodologia tesa a massimizzare l’efficacia di ogni singola seduta. Da qui i nostri studi si stanno concentrando su tutto ciò che può aiutare a questo scopo, tutto ciò che si rivela utile per rendere ogni singola seduta il più efficace possibile.

Si capisce come in questo caso si tratti di una ricerca di portata molto più ampia, anche perché ogni elemento studiato è, come sopra, un assunto e, sempre come sopra, va sottoposto a verifica. Eppure anche qui abbiamo già trovato dei riferimenti interessanti, alcuni dei quali abbiamo già cominciato a sottoporrli a verifica – e nei mesi venturi vi daremo un’anticipazione dei risultati.

Questo è il riassunto di questa prima fase, fase che simbolicamente culminerà questo 28 e 29 gennaio, a Roma, con il primo workshop italiano dedicato alla Single Session Therapy, a cui parteciperanno 20 psic che hanno deciso di voler essere i primi terapeuti italiani a praticare la Terapia a Seduta Singola.

E ora?

Ora ci saranno un po’ di novità.
Innanzitutto continueranno gli articoli, ma non saranno più una volta a settimana: con tutta probabilità la cadenza sarà di due volte al mese. Il motivo è presto detto: fin qui, come spiegato, avevamo necessità di creare quel background teorico e culturale necessario a dare un primo innesto di TSS in Italia. Adesso però c’è bisogno di altro: c’è bisogno di andare ad approfondire quei tanti temi che finora abbiamo solo potuto sfiorare; e ancora di più, c’è bisogno di mostrarvi tutti quei temi e aggiornamenti che abbiamo deciso di rimandare.

Temi come:

  • i risultati e le pratiche della TSS con diversi tipi di problematiche
  • i diversi ambiti applicativi della TSS, sia per i liberi professionisti che per le strutture sanitarie
  • le diverse forme con cui proporre e praticare la TSS con la propria fascia di clienti (o ad alcune fasce in particolari)
  • l’avanzamento delle ricerche in TSS e, più in generale, tutte quelle ricerche e metodologie che possono essere d’aiuto a massimizzare l’efficacia di ogni singola seduta

A tutto questo si affiancheranno i nostri continui studi e le ricerche, nonché le proposte di nuovi progetti. Ma per questo c’è ancora tempo prima di parlarne.
Di sicuro fin qui abbiamo una chiara certezza: anche questa volta ci sarà un casino da fare.
Ma in fondo tutti noi abbiamo scelto di fare i terapeuti: di che vogliamo lamentarci?

Nel frattempo arriviamo alla conclusione di questo primo ciclo, con il workshop che si terrà tra poco più di due settimane.
Permettetemi di dirlo: sarà un bel workshop. Naturalmente faremo fare una pratica intensa e integrale durante tutti e due i giorni, per far sì, come promesso, che i partecipanti tornino nel loro studio capaci di applicarla immediatamente coi loro pazienti. 

E oltre a questo, poi, abbiamo curato tutti i dettagli per far sì che sia un workshop di una qualità che – permettetemi di dirlo – in Italia, nella formazione in psicoterapia e consulenza psicologica, si vede ben di rado. Tutti (io, noi e, ne sono stracerto, tu) abbiamo buttato migliaia di euro in formazioni che non valevano il tempo speso a scaldare la sedia. Io, personalmente, sono stanco e frustrato dal ricevere una formazione mediocre e spesso ferma a concetti antidiluviani. Ho visto cosa fanno in California, in Australia, in Inghilterra, e non è concepibile la distanza che ci separa. Con l’Italian Center abbiamo lavorato sodo per far sì che questo workshop sia innovativo e, soprattutto, utile. 

Ci direte voi se ce l’abbiamo fatta.

Bene, qui mi fermo. Spero di averti incuriosito abbastanza. Di sicuro c’è una cosa: a nome di tutto l’Italian Center, ringraziamo chi ci ha seguito e sta credendo in questo progetto e nei nostri lavori, con suggerimenti, idee e opinioni. Continueremo a impegnarci per darvi il massimo dal nostro lavoro.

Un abbraccio,

Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Founder dell’Italian Center
for Single Session Therapy

 

Se vuoi saperne di più sulla Terapia a Seduta Singola e approfondire il metodo, puoi leggere il nostro link (clicca qui) “Terapia a seduta singola. Principi e pratiche”o partecipare a uno dei nostri workshop (clicca qui).

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